Significative novità in ambito tipografico si registrano sul finire del diciottesimo secolo, quando l’industria editoriale comincia a diventare progressivamente un mercato affermato.
L’incisore inglese Thomas Bewick (11 August 1753 – 8 November 1828), ad esempio, sperimentò nuove tecniche incisorie e, in particolare, mise a punto quella xilografica su legno di testa, che in seguito venne denominata nuova xilografia.
Quali furono le innovazioni del XVIII secolo?
Egli in pratica introdusse l’uso del bulino, tradizionalmente utilizzato per l’incisione dei metalli, sul legno di testa, ovvero sul legno tagliato trasversalmente rispetto alla propria altezza. In tal modo era possibile ottenere intagli estremamente precisi e assai fini.
Nel 1796 l’attore e commediografo Johann Alois Senefelder (Praga, 6 novembre 1771 – Monaco di Baviera, 26 febbraio 1834) sperimentò un nuovo sistema di stampa, denominato litografia. Egli, volendo stampare autonomamente le proprie opere teatrali, attraverso una serie di tentativi e di errori, elaborò un procedimento di stampa chimico su pietra, destinato a soppiantare la tradizionale stampa tipografica. Oggi è possibile invece la stampa biglietti da visita con lo stesso procedimento e stampa in rilievo.
All’ingegnere inglese Bryan Donkin (22 marzo 1768 – 27 febbraio 1855) si deve, invece, l’invenzione del rullo inchiostratore. Si trattava di un macchina per la stampa realizzata con più rulli, che avrebbe posto le basi per stampare libri.
L’arte incisoria nel XVIII secolo
Tra i più importanti tipografi del 700 ricordiamo i francesi Pierre-Simon Fournier (Parigi, 15 settembre 1712 – Parigi, 8 ottobre 1768) e Firmin Didot (Parigi, 14 aprile 1764 – 24 aprile 1836). Essi si distinsero per la realizzazione di caratteri di stampa particolarmente eleganti e leggibili, che resero il libro un oggetto più funzionale e fruibile. Sempre in Francia Philippe Grand-jean realizza per la medesima lettera due differenti versioni, ovvero il tondo e il corsivo.
L’incisore italiano Giovanni Battista Bodoni (1740-1813), dal suo canto, crea un innovativo carattere di stampa ispirato al gusto neoclassico e in cui si evidenzia la contrapposizione tra le linee spesse e quelle sottili. Lo stampatore e typefounder londinese John Bell, infine, introdusse per la prima volta la s rotonda, che andò a sostituire la tradizionale esselonga; quest’ultima, per le sue caratteristiche, veniva spesso confusa con la f.