Si possono incontrare numerose definizioni del concetto di ergonomia; ad esempio secondo il Merriam-Webster, il più completo e autorevole dizionario statunitense, essa è:
“Una scienza applicata che si occupa del design e della disposizione di oggetti in modo che questi e le persone che li utilizzano possano interagire nel modo più semplice ed efficiente possibile”
Oppure rappresenta:
“Le componenti o le qualità del design di un oggetto che lo rendono semplice da usare”
Entrambe le definizioni rispecchiano un aspetto importante che caratterizza l’attuale settore mobiliero. Mediante l’implementazione del concetto di design ergonomico negli arredi di uso quotidiano si possono ottenere prodotti che si adattano alle esigenze dell’utilizzatore finale, svincolandosi così dal concetto ormai tramontato che sia invece il consumatore a doversi adattare ai prodotti in commercio – cosa che spesso comportava la scelta del “meno peggio” fra le varie alternative disponibili.
Nell’ottica del miglioramento costante delle interazioni fra mobilio e utilizzatori – cosa che a sua volta incrementa efficienza, praticità e funzionalità d’uso – le cucine complete dei giorni nostri vengono progettate con soluzioni votate all’ergonomia e alla massima soddisfazione dei proprietari.
Qualche esempio? Possibilità di predisporre a piacimento le componenti della cucina, sia in termini di dimensioni che di ubicazione, funzionalità delle componenti tecnologiche, agevole accesso a ogni parte dell’arredo, facilità nel compiere movimenti naturali e razionale organizzazione degli spazi sia interni che esterni, a tutto vantaggio dell’efficienza.