tappeti orientali in genere si adattano molto bene a qualsiasi tipo di arredamento. Anche in una casa dagli ambienti moderni, un tappeto vecchio stile è ricco di storia e molto caldo, in grado di personalizzare l’arredamento di un ambiente.

Tra l’ampia scelta a disposizione spiccano i tappeti tibetani. Inizialmente, nell’altopiano tibetano erano praticate tecniche di preparazione e annodatura dei tappeti scomparse nel corso dei secoli, come l’annodatura su bacchette, che permetteva di ottenere un vello regolare e compatto.

In Tibet l’uso dei tappeti era quotidiano, sia nei templi sia nelle case. Sono divisi in base alle decorazioni, cui corrispondono particolari funzioni: i motivi geometrici indicanti talismani o amuleti, che fossero poligoni, riquadri o losanghe, ornano i tappeti riservati al riposo casalingo.

Mentre i disegni più complessi rappresentano la simbologia cosmica, come ad esempio le fasce di nuvole sono riservate ai tappeti da meditazione. Il drago e la fenice, i più classici dei simboli orientali, sono i motivi più usuali per i tappeti utilizzati nei templi buddisti, mentre le composizioni floreali, dominate dalla peonia, rievocano passione e armonia sui manufatti che le ragazze riservano per il loro corredo da sposa, con un ruolo fondamentale nella cerimonia nuziale.

Invece, il simbolo più affascinante tra i disegni tibetani, la tigre, è riservato ai tappeti per i Lama. La tigre, rappresentata appiattita o a figura piena, è simbolo di forza, coraggio, dignità e potenza. Anche alla natura è riservata grande importanza. Il fiore di loto, re incontrastato del giardino tibetano, è un elemento di primaria importanza e simboleggia la perfezione, la purezza e la spiritualità.

Occorre specificare che, nei tappeti tibetani, piccole imperfezioni, come ad esempio variazioni di forma e colore, sono dovute alla natura artigiana del manufatto, quindi da considerare come segni distintivi di pregio e unicità del tappeto.

Altre caratteristiche del pregiato tappeto tibetano, consistono nella lavorazione con annodatura interamente a mano e il morbidissimo vello deriva dall’utilizzo della pregiata lana degli Yak e delle Plateau sheep, che vivono a tremila metri di quota sugli altopiani del Tibet. 100, 150, 200 sono i nodi per pollice quadrato.