Soluzioni a confronto per la scelta e l’acquisto dei mobili bagno: tra design supermoderno e suggestioni ottocentesche…
Quando si deve mettere mano all’arredamento della stanza da bagno, uno volta che si siano fatti i conti con gli spazi a disposizione (superficie, metratura, e anche luminosità del vano, perché questa per esempio può incidere sulla scelta dei colori da utilizzare) e con il budget, non resta da fare altro che sbizzarrirsi rispetto ai gusti personali.
Con una vasta panoramica di prodotti a disposizione, non resta altro da fare che scegliere appunto i più adatti all’impronta che si voglia dare all’arredamento della stanza da bagno.
In questo post due suggerimenti che esprimono due modi praticamente opposti di arredare il bagno.
Mobili bagno: tra Napoleone e gli Zar
È curioso che, almeno nel campo dell’arredamento bagno, due nemici acerrimi abbiano trovato finalmente modo di darsi tregua…
Sì, perché i mobili bagno modelli Impero e modelli Zar sono la scelta per chi voglia dare al suo bagno una impronta classica ed elegante, votata alla ripresa di linee morbide e importanti, decisamente ancorate nel passato.
E così, anche se a Napoleone la ritirata di Russia non andò esattamente per il meglio, i due stili danno la soluzione classica per il bagno importante, un bagno che esprima grandeur o che voglia attirare l’attenzione con le poderose linee “zariste”.
Al problema dell’arredamento bagno, però, si può rispondere anche in maniera diametralmente opposta…
Mobili bagno: soluzioni avveniristiche?
Ovvero si può rispondere con linee ultramoderne, che non guardano assolutamente al passato ma piuttosto al futuro, a un immaginario quasi da stazione spaziale in cui la sobrietà e il minimalismo, la praticità e la semplicità, la fanno da padroni.
Come, per esempio, nel caso della serie Fly.
Mobili bagno: oppure il giusto mix?
Con tanti e così diversi modelli a disposizione per la scelta, l’unico limite rimane quello del gusto personale e della fantasia, magari “mescolando” tra loro elementi d’arredo così diversi per ottenere appunto un personalissimo “mix” postmoderno.